CALL 2019
CHEAP lancia nel 2019 la sua settima CALL for ARTIST rivolta non solo a street artist ma anche a chi si occupa di grafica, fotografia, illustrazione ed arte visiva in generale. I lavori che arriveranno in formato digitale, verranno stampati e installati a paste up sulle bacheche del circuito CHEAP On Board nel centro di Bologna. La call è sempre stata per CHEAP un elemento centrale del suo percorso: consente ibridazione dei linguaggi, abbatte le frontiere geografiche, costruisce un discorso collettivo, indaga tematiche attuali a partire dal basso, tenta di ricomporre i singoli discorsi in una narrazione collettiva.
Sabotàggio s. m. [dal fr. sabotage, der. Di saboter «sabotare»]. – 1.a.Danneggiamento degli edifici o degli impianti di un’azienda agricola o industriale, compiuto allo scopo di impedire o turbare il normale svolgimento del lavoro, come atto di rappresaglia economica o politica, penalmente considerato un delitto contro l’economia pubblica.
Non stupisce che la a prima definizione data di sabotaggio sia quella di reato. Sappiamo, però, che nella storia di chi ha lotttato contro l’occupazione, la dittatura e la segregazione, il sabotaggio è una pratica di resistenza. E una pratica è pur sempre quella dell’hacking, volta ad accedere creativamente un sistema, conoscerlo e condividere tale conoscenza in un’ottica open source. Per contro, nello spazio fisico e pubblico della strada ci si siamo dati all’adbusting, a pratiche di détournement inatteso in grado di disinnescare l’ideologia pubblicitaria attravero manomissioni più o meno artistiche.
Per il 2019, CHEAP vuole tornare nelle strade con i vostri poster e vi chiede di reinventarvi sabotatori: questo è un invito alla guerriglia semiologica.
Vi chiediamo di produrre nuovi segni, di significare e risignificare, di demistificare con stile: connettete e contestate, sabotate e sovvertite.
Siate contraddittori: concedeteci nuove inferenze, delimitate nuovi percorsi narrativi, producete nuove parzialità.
Siate critici: ridefinite in maniera inattesa l’ordine in ciò che vi circonda, reinterpretate i vostri mondi, agite una risposta di hacking collettivo che rigeneri il paradigma estetico esistente.
Quella che vi chiediamo è una reazione dal basso: ribaltate, manipolate, stravolgete e sovvertite i codici, praticate il cortocircuito.
Dirottateci. Sabotate. E fatelo con un poster.