Stikki Peaches

Al motto di “What if art ruled the world?”, Stikki Peaches è attivo in strada dal 2009, quando inizia ad incollare sui muri della sua città natale, Montreal, grandi paste up. Dopo un’esperienza professionale decennale nell’ambito del fashion design, un periodo personale complesso lo porta a cambiare rotta, elaborando attraverso l’arte visiva reminiscenze e nostalgie della sua infanzia, in cui grande influenza hanno avuto la madre stilista e il padre sarto, entrambi di origine italiana.

Più nello specifico, l’elaborazione di quel periodo sereno e fondante passa attraverso l’estrapolazione di icone mediatiche dei decenni Ottanta e Novanta, a cui si aggiungono riferimenti a frammenti di ricordi vissuti nell’atelier dei genitori, tra carte veline e strumenti di lavoro, come l’ascolto della musica jazz e dei brani di musica classica. Fortemente influenzato dalla cultura pop senza dimenticare riferimenti specifici alla Street Culture e alla Lowbrow Art, Stikki Peaches parte dalla stampa di grandi immagini fotografiche in bianco e nero, su cui interviene successivamente con marker e bombolette, disseminando messaggi parcellizzati su stratificazioni di livelli, che si leggono a contrasto grazie all’uso del colore.

Le figure iconiche a grandezza naturale che compongono la sua produzione spaziano da Batman a Darth Vader, da Elvis Presley a Mozart, fino ad arrivare a Kate Moss: una vera e propria galleria di personaggi in technicolor che, con tono satirico ed una certa ironia, invitano il passante alla leggerezza, catturando la sua attenzione grazie anche alla ricchezza di dettagli.

Per Cheap Festival, Stikki Peaches è intervenuto all’interno del più grande giardino pubblico bolognese, sulle pareti di un’ex centralina elettrica protetta come bene architettonico industriale nei pressi dell’entrata Castiglione dei Giardini Margherita. Qui, su una superficie che si estende per circa 120 metri quadrati, ha affisso tre diversi gruppi di soggetti, in un trittico sormontato dalla scritta “Fuck Hate”.