UR-FASCISMO: lo sappiamo riconoscere?

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La nuova affissione di poster di CHEAP in via Indipendenza ispirata a Umberto Eco e disegnata da Squaz

Il 2019 sembra essere per CHEAP un anno particolarmente ispirato dal lavoro di Umberto Eco: se già nel testo dell’annuale CALL for ARTIST rivolta ad artisti visivi si legge di un invito alla guerrilla semiologica la cui paternità è evidente, anche la più recente installazione del collettivo bolognese di public art è dedicata ad una riflessione del professore.

La nuova affissione di CHEAP prende infatti spunto da Ur-Fascismo, una conferenza di Umberto Eco del 1995 tenuta alla Columbia University il cui testo compare per la prima volta in Cinque scritti morali ed è stato recentemente ristampato con il titolo di “Il fascismo eterno”.

Il prefisso “Ur” viene preso in prestito dal tedesco e può essere tradotto in italiano con “antichissimo” o “originale”, per traslazione “perenne”: nella conferenza Eco esplicitava un’idea di fascismo che è prima di qualsiasi cosa un fatto ci cultura, “un modo di pensare e di sentire, una serie di abitudini culturali, una nebulosa di istinti oscuri e insondabili pulsioni”.

L’operazione di CHEAP è quindi una rilettura della lezione del professore a confronto con il presente sociale e culturale del paese, rilettura che lascia a tratti esterrefatti per quanto risulta attuale e calzante l’analisi di Eco a distanza di più di 20 anni dalla sua enunciazione.

Eco individua alcune caratteristiche ricorrenti di questo Ur-Fascismo o fascismo eterno a riprova della tesi che nonostante cambino le condizioni storiche e materiali, una cultura fascista continua a manifestarsi con gli stessi caratteri.

Parte dal CULTO DELLA TRADIZIONE che contraddistingue l’Ur-Fascismo, un sincretismo contraddittorio che rifiuta ogni avanzamento di sapere.

Prosegue con un’analisi del CULTO dell’AZIONE per l’AZIONE, ovvero l’atteggiamento che vede nell’azione una forma di bellezza aprioristica, che suggerisce in qualche modo che l’azione vada performata prima di e senza una qualunque riflessione. Scrive Eco che lo stesso atteggiamento identifica il “pensare come una forma di evirazione” e di conseguenza la “cultura è sospetta nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici”.

Da qui arriviamo ad una nuova caratteristica che Eco indica come il RIFIUTO DI OGNI CRITICA ANALITICA. Se per il pensiero moderno e la comunità scientifica il disaccordo è palesemente uno strumento di avanzamento della conoscenza, per l’Ur- Fascismo “il disaccordo è tradimento”: in questo senso l’ostilità alla critica si trasforma in paura differenza ed arriva a magnificare l’OSSESSIONE COMPLOTTISTA e il ricorso a COLPEVOLI ESTERNI.

Nel ricondurre l’Ur-Fascismo ad una frustrazione individuale o sociale, Eco procede con l’individuazione di altri caratteri fondamentali: l’APPELLO ad una CLASSE SOCIALE FRUSTRATA, ad esempio provata da una crisi economica; il NAZIONALISMO, come frutto dell’unico privilegio che un gruppo senza identità sociale può rivendicare, cioè quello di essere nat* nello stesso paese e a cui si lega anche una forma di ELITISMO popolare DI MASSA; il ricorso ad un presunto PERICOLO PERMANENTE, ad uno stato di agitazione contro il “nemico” esterno.

Ancora, Eco ribadisce come non ci sia fascismo privo di SESSISMO contro le donne e contro chiunque non aderisca all’eterosessualità obbligatoria: per Eco il machismo nasce quando l’Ur-Fascista “trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali”.

Per finire, Eco descrive l’ESALTAZIONE della VOLONTA’ POPOLARE tipica dell’Ur-Fascismo facendo riferimento ad un populismo qualitativo che prevede (la conferenza è del 1995) sarà legato alla tv e a internet, “in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la voce del popolo”.

CHEAP ha affidato la traduzione visiva di questi tratti distintivi dell’Ur-Fascismo a Squaz, fumettista e illustratore che ha pubblicato su alcune delle maggiori riviste e case editrici italiane (XL di Repubblica, Rolling Stone, Linus, Internazionale, La Lettura del Corriere della Sera) e realizzato illustrazioni e copertine per musicisti come Daniele Sepe e Caparezza. Squaz è anche autore di diversi graphic-novels, tra i quali “Pandemonio” su testi di Gianluca Morozzi, “Minus Habens”, “L’Eredità”, “La Soffitta” e attualmente è membro del collettivo di autori del Progetto Stigma con il quale ha da poco dato alle stampe “Sarò Breve- 1998/2018”, un’antologia dei suoi migliori fumetti brevi.

Il risultato sta in 10 tavole caustiche, dal tratto netto e tagliente, caratterizzate da una bicromia fatta di campi di colore piatto, dove la costruzione delle immagini risulta essere una perfetta sintesi delle parole di Eco a confronto col presente del paese: i poster tratti dalle tavole sono stati affissi sulle bacheche del circuito CHEAPonBOARD su via Indipendenza a Bologna, dove offrono un’interpretazione per nulla distopica dell’Italia di oggi.

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